In molti pensano che i nuotatori, e più in generale, gli atleti che praticano sport acquatici siano molto meno soggetti agli infortuni rispetto agli altri.
Il nuoto viene sempre descritto che quell’attività sportiva dagli incredibili benefici, e viene consigliata da quasi tutti i terapisti quando si inizia un percorso di riabilitazione.
E tutto questo è assolutamente corretto!
Ma se non si è adeguatamente allenati e si esagera con l’attività, oppure se si svolgesse il nuoto come attività professionale, alcune delle nostre strutture potrebbero essere colpite da diverse problematiche da sovraccarico: una di queste è la Spalla del nuotatore.
La spalla del nuotatore: un po’ di anatomia
La spalla del nuotatore è una patologia da sovraccarico funzionale che colpisce la cuffia dei rotatori, un gruppo di muscoli della spalla che a seguito di una sollecitazione intensa e ripetuta nel tempo creano un’infiammazione ai loro tendini.
Prima di lanciarci in spiegazione tecniche è meglio fare un po’ di anatomia…
La cuffia dei rotatori è composta da 4 muscoli:
– 3 posteriori: sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo
– 1 anteriore: sottoscapolare
Inoltre, è giusto citare altre due strutture che pur non facendo parte didatticamente della cuffia dei rotatori sono strettamente collegate ad essa, soprattutto nei movimenti di rotazione: il capo lungo del bicipite femorale e la borsa sotto acromiale.
Cause scatenanti
Quando una delle strutture citate nel precedente paragrafo viene sforzata in maniera inadeguata o semplicemente oltre al suo limite, inizierà un processo patologico che porterà all’infiammazione di tutto il complesso della spalla.
Come è facile intuire, nel nuoto la spalla e di gran lunga l’articolazione più sollecitata, e di conseguenza, i suoi muscoli sono quelli che lavorano di più.
Facendo un rapido calcolo si può ipotizzare che in un allenamento in vasca da 25m vengono fatte mediamente 12-13 bracciate per vasca per 2 chilometri di allenamento; quindi il nuotatore sottoporrà la propria muscolatura a circa 1000 bracciate ad allenamento. Con una frequenza di 3 allenamenti a settimana alla fine del mese si sarebbero compiute circa 12.000 bracciate.
E questo per chi pratica il nuoto in modo amatoriale.
Un professionista esegue dalle 4000 alle 5000 bracciate ad allenamento per 6-7 giorni di allenamento, il che vuol dire: oltre 120.000 di rotazioni della spalla in acqua nell’arco di un mese.
Una volta preso coscienza di questi numeri credo sia chiaro il motivo per cui la spalla è di gran lunga la regione del corpo più colpita negli atleti che praticano il nuoto.
Sintomi della spalla del nuotatore
La spalla del nuotatore, essendo una patologia di carattere infiammatorio, presenterà tutte le caratteristiche e la sintomatologia tipica dell’infiammazione:
– regione della spalla molto dolorante
– dolore che aumenta sia alla palpazione che nel movimento
– notevole perdita di forza
– difficoltà nel fare gesti quotidiani come infilarsi una maglietta, pettinarsi o lavarsi i capelli
Inoltre, la spalla all’osservazione apparirà gonfia, arrossata e più calda di quella sana, e la muscolatura circostante risulterà molto contratta.
Ma questo è un blog di osteopatia, quindi non ci accontentiamo di sapere che il dolore è causato dall’infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori, noi vogliamo sapere:
Perché la zona è andata in sovraccarico funzionale? Si poteva evitare?
Il trattamento della spalla del nuotatore
Il sovraccarico funzionale e l’infiammazione sono solo lo step finale della spalla del nuotatore, quello che interessa a noi, e su cui può lavorare l’osteopatia per prevenire il problema, avviene prima.
Anche in quei casi in cui l’attività sportiva o lavorativa ti costringe ad utilizzare ripetutamente una determinata struttura, se messa in una condizione di giusto equilibrio e trattata con cura, essa non andrà in sovraccarico funzionale e di conseguenza non si infiammerà.
Questo problema nella maggior parte dei casi si presenta, non perché si è usata troppo una struttura del nostro corpo, ma perché quella determinata struttura non era nelle condizioni ottimali per svolgere il lavoro richiesto.
L’approccio classico prevede la somministrazione di antiinfiammatori orali o locali per ridurre l’infiammazione e di conseguenza il dolore: e funzionano! Hanno solo un piccolo problema, il sollievo sarà momentaneo, perché agiscono solo sul processo infiammatorio e non risolvono la causa del problema.
I benefici dell’osteopatia
L’aiuto che l’osteopatia invece può dare in caso di spalla del nuotatore è molto più globale e più duraturo; l’osteopata invece che andare ad agire direttamente sull’infiammazione, si preoccuperà di sistemare tutte quelle problematiche posturali e strutturali che hanno portato ad una alterazione della meccanica della spalla e ad una eccessiva sollecitazione dei tendini della cuffia dei rotatori. Una volta recuperato il corretto equilibrio articolare e migliorato il movimento, non solo la tendinite inizierà a guarire, ma verrà notevolmente ridotta la probabilità che si ripresenti.
Proverò a fare un esempio di un caso clinico per spiegare questo concetto:
“Un nuotatore va da un osteopata lamentando un dolore alla spalla: e sembra proprio un caso di “spalla del nuotatore”.
Durante l’anamnesi il paziente dice che nelle ultime settimane l’allenatore ha aumentato il carico di lavoro, e che quindi probabilmente l’infiammazione è dovuta a quello.
Ma siamo sicuri che il problema sia stato esclusivamente l’aumento del carico di lavoro?
Durante la fase dei test, l’osteopata trova l’articolazione della spalla molto rigida, i muscoli circostanti pieni di contratture di vecchia data mai trattate adeguatamente e un difetto di postura dovuto ad un disallineamento dell’omero all’interno della cavità scapolare.”
La morale della storia è:
Ciò che ha causato la spalla del nuotatore non è stato l’aumento del carico di lavoro in sé, ma la condizione di salute della sua spalla inadeguata a svolgere quel tipo di allenamento.
Questo è il motivo per cui l’osteopatia non si basa semplicemente sulla cura del sintomo specifico ma si occupa dell’organismo nel suo insieme, andando a sistemare tutti quei equilibri persi e le disfunzioni create che alla lunga causano problemi al movimento e problematiche dolorose come la spalla del nuotatore.
Il trattamento osteopatico nella spalla del nuotatore
Quindi come si comporterà a lato pratico l’osteopata quando ti rivolgerai a lui per una spalla del nuotatore?
Inizialmente ti farà una serie di domande per indagare le caratteristiche del tuo dolore, per esempio: Da quanto ce l’ha? Che sport fa? Quante volte si allena? Ha preso farmaci per il dolore? e altre domande del genere per capire a fondo il problema.
Una volta ascoltato le tue risposte, procederà eseguendo dei test specifici che serviranno a capire se si tratta di spalla del nuotatore, e soprattutto da quali strutture è causata.
Infine, la seduta si concluderà con un trattamento che comprenderà un riallineamento delle strutture ossee e articolari implicate nella problematica, uno scioglimento delle contratture muscolari e un riequilibrio generale di tutte le strutture che hanno portato alla comparsa della spalla del nuotatore.
L’approccio dell’osteopatia quindi avrà tre vantaggi:
– Risoluzione della problematica in tempi brevi
– Riduzione della probabilità di una recidiva
– Miglioramento della prestazione una volta ritornato ad allenarti
Nel caso in cui il dolore sia particolarmente acuto o persistente, il consiglio è quello di praticare alcuni esercizi specifici per la spalla del nuotatore quando siete a casa vostra.